“Una sottile sofferenza che acuisce sensibilita’…
Il colore per essere oltre la banalità di schemi e grigiori dentro e fuori…
Una visione di impegno per essere e non attraversare il mondo…
Ci si può sentire affini a qualcuno fuori dal tempo e dallo spazio..
Perché Frida..
Serve il dolore nella vita?
Domanda mal posta.. il dolore è’ inevitabile. E’ parte del tutto.
Attraversarlo e’ l’unica risposta. E’ lo strumento per mettere insieme i nostri pezzi… la nostra colonna vertebrale rotta, come una colonna ionica…Le nostre ferite. Inserire oro nelle cicatrici. Per ricomporci, rinnovandoci. Anche senza cura. Perché non c’è cura alla vita. C’è solo vita alla vita. Allora forse si… forse è’ necessario.
Frida.
Un lungo pomeriggio alla mostra dedicata al suo mito, alla sua essenza. Alla sua persona.
Tutti insieme.
Mi piace pensare che le ragazze crescano con il modello di questa donna “esistenziale”… loro come lei incontreranno sofferenza, dolore, amori non all’altezza del proprio sentire… spero che loro come lei, oltrepasseranno il dolore, sofferenza e delusioni trasformandolo in forza vitale. Allora saranno vere vincenti. Come lei. Semplicemente sapranno di essere vive…Perché il dolore per vincerlo bisogna attraversarlo. E questo è un’arte, un’inclinazione, una lotta di conquista! Rispondere alla sofferenza con uno sguardo consapevole e pieno di vita.
I suoi autoritratti. Gli occhi neri che ti impongono di guardarla. Di pensare che ha risposto al dolore con la rinascita. Sempre. Con le lacrime di cui i suoi volti sono pieni, ma che sono gocce di vita, mai di resa. Anche quando doveva arrendersi per rendersi alla Morte.
Per molti una moda, un personaggio, un mito.
Per me e’ una donna. Probabilmente la persona che e’ in ciascuno di noi. Anche in chi non lo sa. Con lei mi sento a casa.
Questa e’ Frida. Per me!
Viva la vida sempre!