Me la ricordo quella corsa notturna sulla Cristoforo Colombo. Il fazzoletto bianco. Le imprecazioni peggiori di tutta la mia vita. Il sorriso di Fabio incoraggiante, mentre una gocciolina di sudore tradiva la sua preoccupazione. Il piede sull’acceleratore. Le mie contrazioni. Eccoti. Ci hai sorpreso. Fin da subito. Peperina prima ancora di nascere. Avevi fretta di conoscerci. Di conoscere il mondo intorno a te, fuori dal pancione morbido, grandissimo e silenzioso della tua mamma. Volevi vedere il mondo colorato e rumoroso. Ma aspettare ancora un mesetto non sarebbe stato meglio??
Paura paura paura, oddio.. che facciamo? E per fortuna che al mattino durante la visita ginecologica, mi sono chiesta se sarei riuscita a riconoscere le contrazioni…. Accidenti. Che male.
“Signora è pronta a conoscere sua figlia? Ha voglia di venire al mondo!” Ma non è il momento!! “Mamma, per sua figlia è arrivato il momento! Ha deciso lei” Hai sempre deciso tu… allora come sempre.
Uno scricciolo. Piccola piccola, la Ragna per noi… mi immaginavo una bambolotta tonda biondina e cicciotta, come tua sorella. Eri magra e segalina, il viso un po’ grinzoso… diciamocelo, eri un po’ bruttina… ma eri già tutto il nostro bene. Eri il nostro cuore traboccante d’amore, di gioia, di luce….
Cloe il tuo nome. Erba tenera e fragile. Una piccola ninfa che avrebbe saltellato di qua e di là. Libera. Allegra. Impertinente. Selvaggia. E profonda.
Sono passati 8 anni.
Eccoti che saltelli mentre mamma scrive di te. Hai le ali di una farfallina, il cerchietto di un unicorno, i piedi nudi sul prato. Sorridi. E il sole caldo colora di riflessi dorati i tuoi capelli biondo miele. Ma tu hai una luce tutta tua. Illumini semplicemente con i tuoi grandi occhi azzurri, che vivono il mondo in modo birichino puro e allegro. 8 anni d’amore con te. La tua candelina con un 8 gigante… sei grandicella, sei cresciuta. Vorrei dirti fermati ancora un po’… non aver fretta di crescere, come hai avuto fretta d nascere… ma poi ti osservo. Sei un buffo animalino. Un salterello piripicchio, come ti chiamo io! E più cresci e più meravigli. E allora penso che nessuno può fermarti, neanche il tempo, o la mia voglia di farti volteggiare tra le mie braccia nel nostro girotondo vertiginoso.
Le tue parole sono piene di un congiuntivo perfetto, di cui ormai noi non ci stupiamo più, ma che sarebbe l’invidia di tanti politici oggi, se solo ne apprezzassero il valore. Tu conosci l’orgoglio di sapere le cose, di conoscere, di parlare correttamente. Le tue parole traducono i tuoi pensieri, carichi di profondità, di leggera filosofia, di candore e stupore, con analisi del mondo e pensieri profondi che un pochino pochino, lo ammetto, rendono la mia amata Filosofia, fiera di aver trovata una piccola adepta dell’amore per il sapere applicato.
Giochi. Fai i brindisi alla famiglia come se stessi su un palcoscenico. Non hai timidezza, ma ti cambi da sola il costumino, perché non ti piace stare con lo slip bagnato. Sei una compagna di avventure per la tua sorellona adolescente, e dosi carezze e pillole di saggezza a mamma e papà. Non ti piace ancora lavarti i denti da sola, ma sei diventata il fumetto di tutti.
Libera. Dolce. Creativa.
Sei una creatura strana e mi innamoro continuamente di te, Perché l’amore si nutre di sorpresa, di gioia di rinnovarsi, rinnovando gli occhi di chi guarda. E io sono qui a guardarti. I tuoi contorni si sfumano per questo liquido tremulo che sta scontornando le immagini. Per un attimo chiudo gli occhi e sorrido.
Tu Clo Clo mi dai la mano e mi chiedi… “Mamma balla con me!” E la tua forza e leggerezza mi accompagnano, mentre rappiamo e balliamo scatenate al rimo di “Che ne sanno i 2000”.
Auguri piccola Cloe