Nel tempio sacro della cultura e dell’arte contemporanea di Roma, al MAXXI una grandiosa e potente mostra fotografica dello straordinario Sebastiao Salgado dedicata albellezza potente e fragile dell’Amazonia.
Perchè la mostra Amazonia di Salgado è imperdibile
?? ????? ?? ????, ?????? ? ???? ? ?????? ???????.??? ??????? ???????, ??????❜ ?????? ?? ?????????, ?????? ???????, ?????, ??????? ? ????????. ??? ???????? ??? ????????? ??????? ????? ? ?????? ??? ?????, ????? ?????? ? ??? ??????? ??? ????? ?????? ? ?????? ??????? ? ??????? ?? ? ????? ?????…
Amazonia di Salgado: una mostra da vedere con tutti i sensi
Per sei anni ha viaggiato nell’Amazzonia brasiliana, fotografando con il suo straordinario ed evocativo occhio e anima la foresta, i cieli, le nuvole piene di pioggia, i fiumi, le montagne, i volti, le persone e le culture che rendono vivi questi posti di una bellezza oltre ogni immaginazione. La mostra, in anteprima in Italia, con più di 200 opere offre un’esperienza immersiva nell’universo della foresta mettendo insieme le impressionanti fotografie di Salgado sull’Amazonia con i suoni concreti della foresta…. sembra di essere dentro quei luoghi, di sentire l’umidita’, di perdersi nei suoi colori e nelle sue spettacolsri immensità….ed ecco che il fruscio degli alberi ti invade, le grida degli animali ti atterriscono, il canto degli uccelli ti fanno sollevare gli occhi cetvanfoli tra le pareti…e il fragore delle acque che scendono dalla cima delle montagne… tutti suoni raccolti sul posto per comporre un paesaggio sonoro, creato da Jean-Michel Jarre, veramente difficile da tradurre in parole..
L’Amazonia e la sua gente: una convivenza possibile?
La mostra mette in evidenza la fragilità di questo ecosistema, e rivela come nelle aree protette dove vivono le comunità indiane, immortalati dallo scatto crudo e inchiodante del bianco e nero del grande fotografo. Le sue foto restituiscono l’equilibrio di una convivenza aspra ma affascinante e possibile tra questi padroni e atavici guardiani ancestrali e la foresta segreta. Un monito silenzioso ma ineludibile si solleva guardando gli occhi neri e i corpi di questa gente: la mostra e’ un grandioso memento a vedere, ascoltare e a riflettere sulla situazione ecologica e la relazione che gli uomini hanno oggi con essa.
Un percorso fotografico articolato
6 le sezioni presenti nella mostra:
L’ Amazzonia vista dall’alto:
Immaginate di chiudere gli occhi. Siamo su un velivolo piccolo e rumoroso. Sopra di noi nuvole plumbee. Stoo un mare. Verde. Intricato. A tratti pauroso. Ma potente.. potete oltre ogni immaginazione… ecco l’unico modo per poter cogliere le reali dimensioni e grandezza della foresta. Osservarla dall’alto…. osservandola dallo spazio. un oceano di rami, foglie, alberi, acque, curve sinuose dei lenti fiumi che l’attraversano…stiamo vedendo un’area che occupa un terzo del continente sudamericano, un’area più estesa dell’intera Unione Europea, è attraversata dal Rio delle Amazzoni che, con i suoi circa 1.100 affluenti, di cui 17 lunghi più di 1.500 chilometri, alla fine della sua corsa riversa nell’Oceano Atlantico, il 20% dell’acqua dolce di tutta la Terra.
Dissetare il continente
Vagando tra il buio della mostra illuminata solo dal bianco e nero delle gigantesche foto, siamo rimasti colpiti dal profilo dei serpentoni. Sono i fiumi dell’Amazonia. Una delle caratteristiche più straordinarie – e forse meno conosciute – della foresta pluviale sono i “fiumi volanti” o “fiumi atmosferici”. Formandosi sopra la giungla amazzonica, questi “fiumi aerei” carichi di umidità si estendono su gran parte del continente sudamericano. Gli scienziati hanno stimato che se ogni giorno dal Rio delle Amazzoni vengono riversate nell’oceano 17 miliardi di tonnellate d’acqua, nello stesso lasso temporale dalla giungla se ne innalzano verso l’atmosfera 20 miliardi – da cui l’appellativo “Oceano Verde” – abbandonando così la regione amazzonica.
I “fiumi volanti” non sono solo essenziali per il benessere economico di decine di milioni di persone specialmente in Brasile, ma influenzano i modelli climatici dell’intero pianeta e, a loro volta, subiscono gli effetti della deforestazione e del surriscaldamento globale.
Piove nella foresta pluviale
tic tic tic… tic tic tic… la senti la pioggia nella foresta. Alzi gli occhi al cielo e ti senti inondare da un tappeto d’acqua. fitta, incessante, impenetrabile. Il suo rumore è pieno, ti entra dentro, ti batte in testa… ti bagna… ma forse ti lava e ti lava via…
Chiudi gli occhi. Sei davanti ad una foto. La senti la pioggia che ti invade. guardi questa foto… e sei lì. Non cerchi riparo… perchè sai che la poggia non ti darà scampo. Per questo ti salva…
Vette inattese si ergono dai bassopiani
Montagne che si sollevano dall’Oceano verde come se fosse terra increspata. Tra nuvole e nebbiee, come imponenti signori si affacciano dai loro castelli per guardare l’immensità dela sorniona foresta.
Eccole lì le Ande che definiscono la vita del bacino amazzonico e sorgono nell’area più occidentale del Brasile. Emblema della catena è il Pico da Neblina o Mist Peak che, con la sua vetta aguzza che supera 3.000 metri in altezza, è la montagna più alta del Brasile. Come suggerisce il nome, è spesso avvolta da nubi che ne rendono la scalata un’esperienza ardua e pericolosa. Certo che guardare queste foto ha reso qualunque esperienza di trekking come la più banale delle passeggiate…
Isole nella corrente
Nella vastità della foresta dell’Amazzonia, la battaglia tra terra e acqua ha dato origine al più grande arcipelago di acqua dolce al mondo, conosciuto come arcipelago di Anavilhanas, caratterizzato da isole dalle forme più disparate che emergono dalle scure acque del Rio Negro. Dall’alto la vista è mozzafiato, e si estende a perdita d’occhio. Visto dal fiume l’arcipelago somiglia a un enorme puzzle che soltanto i traghettatori più esperti attraversano, essendo capaci di tracciare rotte che consentono un passaggio sicuro tra la miriade di ostacoli naturali presenti.
Paura e ispirazione
Quando ho visto questi volti, questi corpi ho sentito che qualcosa si muoveva dentro. Si rimescolava perchè quegli occhi neri mi guardavano con una forza ed una dolcezza oltre il tempo e lo spazio. Come mani delicate che inchiodano una farfalla. E con dolcezza pur bloccandola la accarezzavano. Lontano dai miei abiti, dalle mie comodità, dai vestiti o da ciò che è comune… i volti dipinti in un bianco e nero senza indugi hanno rivelato la bellezza dell’altro… dei colori di ciò che è oltre la diversità. La Bellezza di un corpo e di un volto che è Esteticamente perfetto: insieme di luci ed ombre, di bianco e nero, di chiaroscuro. Di distanza che è unità. La gente della foresta Amazzonica non solo con queste potente immagini rivelano che è possibile vivere ed essere natura in perfetto equilibrio… ma a me guardandomi con forza e dolcezza mi hanno sussurato… siamo tutti solo Persone, nude, vestite, colori, bianco e nero….
….. e dopo questa full immeersion alla mostra…perchè non chiudere l’esperienza romana con un bel giro in bicicletta scorazzando in lungo ed in largo nella caput mundi?
???? ????????
La mostra è al MAXXI a Roma in via Via Guido Reni, 4a, 00196 Roma RM.Fino a 13 febbraio 2022 – preferibile prenotare