Quando l’ho vista per la prima volta avevo l’animo della ragazza e lo sguardo di chi guardava i luoghi, le persone e le situazioni con il fascino misterioso del tutto ancora da compiersi.
Giovane ragazza in una città elegante dal sapore intramontabile di vie e palazzi dove la storia ha regalato il sapore della bellezza del tempo che è andato, ma mai passato.
Sono trascorsi 19 anni.
Ne Avevo 24. Ora ne ho 43.
Torino mi è rimasta nel cuore.
In quel cuore di ragazza che non sapeva che entrando in quella sala riunione della Filiale delle Poste di via Alfieri, avrebbe incontrato il suo destino. Il suo fato. O forse la sua meta. Sicuramente la sua metà.
Seduto tra i tanti colleghi, un ragazzotto caruccio, ma dal piglio un po’ antipatico, era lì pronto a fissarmi. A squadrarmi. E a prendere quello che le mani ancora non sapevano. Perché come sabbia al vento, il vero ha il colore dell’effimero.
La sua pacatezza e la sua realtà fatta di consolidati equilibri. I miei occhioni lucenti su un mondo colorato.
Due modalità diverse. Uno sguardo. Due vite che si fondono in una.
Un colpo di fulmine. Il Tuo.
Il mio incedere tra insicurezze al lavoro, alleggerite dall’entusiasmo per tutto. Per tutti. Per la vita che mangiavo come una Big Babol. Un pallone rosa il nostro incontro. Sbam! Eccoci appiccicati e accecati dal sapore dolce che abbiamo ancora tra i capelli e che non va più via…
Torino prima spettatrice, inconsapevole e sorniona, elegante e indifferente di questo qualcosa tra noi che nasceva.
Le sue strade, i bellissimi palazzi, eleganti madam e madamin, i bicerin e i plin. Una perfetta scenografia per un amore che non sapeva che stava nascendo. O forse si… e con terrore e con estro… ci ha avvolto con la sua bruma fredda e umida…avvolgendo le nostre ossa, ha riscaldato i nostri cuori.
Per sempre.
Oggi siamo in questa città in 4.
Siamo qui sotto la Mole: Fabio che guarda con commozione le sue origini che si stagliano alte lungo un cielo che oggi è plumbeo. Ma noi lo pitturiamo con i nostri sguardi colorati. So che sta guardando una parte della sua vita che avrebbe potuto essere qui, con altri e con altro… in questa città che gli è rimasta nel cuore… poi il suo cuore ha incontrato la mia follia. Rubato. Saccheggiato. Stravolto. Così questa volta, le mie parole non servono. Lo guardo, lo accarezzo, gli dico grazie, senza dirlo. Un bacio tenero sfiora le sue labbra. Un tempo proprio qua sotto un bacio appassionato aveva il sapore delle promesse. Una ragazzina ci guarda. Ha una coda alta, leggins, felpa e occhiali neri da Harry Potter. Ha un fisichetto forgiato evidentemente da un allenamento ferreo in piscina. Immagino cosa stia pensando, vedendo due grandi che ancora un po’ goffamente trovano il senso di farsi delle tenerezze. “Ma, papo… ma che dite? Riusciamo a salire su? Che figo sarebbe! Dai! Basta farvi le smancerie… su dai non fatemi vergognare. Non fate i pigroni. Andiamo?” Promesse realizzate. Una bimbetta vispa come un folletto, gira volteggiando tra la folla in coda, salutando con la sua manina gli sconosciuti. “Cloe che fai?” ”Mami non vedi che gioco alla gentilezza?” Sorrido. Di nuovo, promesse realizzate.
Andiamo a Turin. Oggi una simpatica famiglia di super eroi si trova e si riscopre qui….
3 comments
Visto che condividiamo la passione per i viaggi, ti raccomando ad occhi chiusi questi splendidi film: https://wwayne.wordpress.com/2014/09/28/i-miei-10-road-movies-preferiti%e2%80%8f/. 🙂
Ciao! Grazie seguiro’ il tuo consiglio sicuramente!
Ottima decisione! Grazie a te per la risposta! 🙂