Non aprire quella porta… o forse no…

by Mariangela

di Mariangela Bruno

No questo non è un post terrorifico o una recensione per un horror un po’ scadente da serate in camper. E non è neanche il monito di una mamma ansiosa, che per inciso non potrei proprio essere io…

È semplicemente il simpatico ritornello gioioso e svagato che ci ha accompagnato durante una delle più belle camminate di queste giornate in Trentino… ma forse è qualcosa di più…

Nei nostri programmi una giornata in quota sul Corno del Renon. Dormiamo al parcheggio di Permmern in modo da trovarci pronti il giorno dopo alla partenza della seggiovia.

Inizia l’esplorazione della vetta del Renon con una sorpresa di quelle che ti cambiano in positivo la giornata.. in biglietteria ci hanno dato un ticket per un omaggio da ritirare all’arrivo … il classico waferino della loacker penso io… in realtà, forse perché ci hanno visto un po’ sciupati… non era un tavoletta, ma una busta con 2kg di wafer e cioccolatini… ecco sul mio volto il sorriso di una bimba…come certe caloriche sorprese possono dare un senso alla giornata..

Camminiamo.

Iniziamo con il percorso B morbido e panoramico per poi cercare e prendere il bellissimo sentiero 15.

Ma quello che sembrava essere il percorso trovato… viene subito interrotto da un cancello, da una porticina chiusa in legno.

Ed ecco il punto di svolta della storia…

Fabio e Alice pronti a vedere quella porta chiusa come il nostro sbarramento che ci avrebbe portato a trovare un percorso alternativo.

Io ho visto solo una porta. Chiusa? Forse no. E l’ho spinta…e si è aperta…

E abbiamo scoperto paesaggi che avremmo perso…

Distese di pino mugo che si aprivano alle maestose vette delle Dolomiti in lontananza.

Un sentiero in un bosco fitto con gradoni e strettoie mozzafiato

Malghe e casette di Heidi disperse ma non perse tra i pascoli radure e mucche

Ampi prati con collane di abeti rossi danzanti intorno

Radure e distese su vallate straordinarie difficile da reggere ad uno sguardo non abituato

Tracce del sentiero Cieloronda con la pigna gialla, la salita irta e scoscesa tra le rocce nude al sole caldo

Volpi e scoiattoli che ci osservano e mentre scappano sembrano ridere di noi e dei nostri volti paonazzi e stravolti mentre scalavamo pareti della montagne con massi e solo massi..

E sopratutto senza quella porta aperta non ci sarebbe stato il nostro abbraccio tutti e quattro, tra di noi, felici, soddisfatti, stremati ma fieri di aver fatto una piccola impresa insieme. Natura, fatica e felicità. Io e Fabio che ci sostenevano e ci tiravano su a vicenda, Alice con la sua voglia di canzoni, famiglia e libertà, Cloe la piccolina che con i suoi 10 anni, e’ stata agile come uno stambecco e coriacea come una testuggine. Insomma noi. Insieme. Felici.

E tutto per una piccola porta di legno…

Ciascuno di noi, tornando con il vento e il sole tiepido del tramonto, avrà forse pensato che alla fine le porte sono porte. Non blocchi. E che le porte vanno viste sempre come una possibilità… le porte chiuse qualche volta hanno solo voglia di essere aperte…

 

 

1 comment

KellyN 13 Luglio 2024 - 6:50

I like this site it’s a master piece! Glad I discovered this ohttps://69v.topn google.Expand blog

Reply

Leave a Comment

You may also like