Isole lontane. Isole di frontiera

by Mariangela

Ci sono tanti modi per conoscere un luogo. Visitarlo, sognarlo, immaginarlo, viverci…

E poi ci sono i luoghi raccontati attraverso la giornata scandita dai ritmi del lavoro. Come quelli lontani conosciuti attraverso le parole semplici di direttori dell’ufficetto postale, che è spesso l’unico collegamento verso il mondo esterno complicato e pressante.

Ho avuto la fortuna per lavoro di fare una esperienza diversa di viaggio, una sorta di giro nell’Italia sperduta facendomi raccontare una giornata di un piccolo ufficio, che c’è, spesso resiste, viste attraverso le parole in dialetto di una vecchia, o le manine di un bambino che ancora chiede di spedire una cartolina… sarà perché siamo su isole lontane. Isole di frontiera.

Frontiera. Un nome che ricorda territori lontani. Zone di confine tra quello che conosciamo e quello che non sappiamo. Un nome che può evocare anche separazione e diffidenza. Forse .

In questi posti così distanti dalla frenesia e da una vita dettata dalla velocità, l’Ufficio Postale resta il baluardo resistente di una vita che si incontra nei suoi spazi, il punto di riferimento per gli abitanti. Come gli isolati fari, fieri guardiani e vedette di questi paesaggi, il direttore è spesso l’unico a gestire il lavoro delle Poste in questi punti isolati e sperduti.

A Levanzo Levanzosi vive sereni, in un modo diverso dalla città, senza dover guardare sempre l’orologio” racconta Michele Mogliacci, responsabile di questo piccolissimo ufficio monoperatore che apre a giorni alterni. Siamo nella più piccola delle isole Egadi, con una superficie emersa di appena 5 km² e 65 abitanti .

Cosa vedere a Levanzo

“Quando vado in Ufficio, attraverso casette bianche, guardo il mare cristallino piene di barchette di pescatori. Credetemi qui è un paradiso!” Le parole del direttore sono piene di calma, una sensazione che spesso è ormai sconosciuta. Qui siamo tutti una grande famiglia, giovani ce ne sono pochi, si vive di turismo, di case private che si affittano a chi ha voglia di vivere la lentezza”. Nei 2 bar che fanno anche da ristorantini si può mangiare la specialità del luogo, il cous cous di pesce sgranato in ciotole colorate come vuole la tradizione, come racconta Vincenzo Campo levanzano doc, della vicina isola di Marettino. E capisci perché anziani con i visi grinzosi e vitali, baciati dal sole seduti con le sedie in strada, guardando le spiagge bellissime sospirano “ Che beddru mare…che beddru sole!”depositphotos_128183156-stock-photo-levanzo-island-italy

Sensazioni che ben conosce Domenico Tranchina, che dopo aver girato l’italia è ritornato aUstica un’isoletta lontana da tutto, 36 miglia marine da Palermo, e proprio per questo preservata come nessun altra.

https://www.visitustica.it/cosa-fare-a-ustica.html

 

 

“Il mio ufficio è nella bella piazzetta a 10 metri dal porticciolo. Al mattino tutti passano da qui, salutano con un sorriso aperto perché ci conosciamo tutti. Gli usticesi sono molto cordiali. La gente vive con le porte aperte. Qui si sta proprio bene. Non ci sono cinema, teatri: per fare qualcosa, devi fare due chiacchiere con le persone. Altro che whatsapp!” Domenico si copre gli occhi perché il sole è alto e guarda il Monte Anchise che domina l’isola. Da lì come un padre pietoso, che tutto abbraccia, lo sguardo raggiunge l’isoletta sperduta e meravigliosa di Alicudi. http://www.turismoeolie.com/alicudi/cosa-vedere-alicudi/

Fabiola Perrone non è alicudese, ma della vicina isola di Vulcano. Ma qui si è sentita subito accolta. Come darle torto. “Sono la direttrice dell’ufficio che apre tre volte a settimana, ma qui ti trattano come una di famiglia: gli isolani passano anche solo per salutare e portare il caffè. Molte persone non sono istruite e chiedono di essere aiutati: loro parlano in dialetto, e io cerco di dare una mano nel compilare i moduli per loro”. alicudi-1Alicudi è un posto che se non lo vedi di persona, quasi non credi che possa essere reale! Qui non ci sono strade percorribili in auto. Ci si sposta solo con gli asinelli sui tanti tanti scalini, come i 357 che ogni giorno dovevano fare i 3 alunni della scuola più piccola d’Europa. alicudi-muloQui l’Ufficio è davvero un grande punto di riferimento: non ci sono istituzioni, solo le poste e la guardia medica. Il prete una volta a settimana. Ma che importa. Questo è un posto benedetto dalla natura più incontaminata. Tramonti magnifici e cieli limpidi. Ma i posti inviolati hanno un prezzo da pagare, che gli isolani mettono in conto. ”Quando il brutto tempo gonfia e fa arrabbiare il mare” racconta Fabiola “l’isola diventa davvero isolata. L’aliscafo si blocca e non posso tornare a casa”. Ma gli abitanti mi hanno ospitato con entusiasmo, hanno aperto le porte di casa e ci siamo ritrovati insieme a mangiare l’insalata eoliana con cipolla, pomodori, patate, tanto origano e l’immancabile cucuncio.

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