di Mariangela Bruno
Come è nato un grande amore….
Alla fine viviamo quasi tutto un anno aspettando il viaggio estivo.
Il viaggio che per durata, possibilità di distanza, voglia di evasione, di diversivi, di vacanza.. E’ quello che si veste di maggior valore, emozione, aspettativa..
Ancora una volta per noi è’ il “luogo”, lo spazio per riviverci, ritrovarsi, qualche volta reinventarsi..
La scoperta di nuovi luoghi, di fatto, e’ lo sguardo rivolto verso te stesso, su come vivi, senti, guardi… Non cosa guardi, ma alla fine come scopri.. Per questo.. E’ nostro… Per questo siamo viaggiatori solitari…
Il viaggio per noi non è’ la destinazione, ma una modalità di essere insieme…un momento che custodiamo e curiamo tra noi.
Questa la filosofia comune a tutti i nostri viaggi.
Sempre.
C’è stato un anno in cui, però, la meta e’ significativa, o meglio, significante.. e così che il “dove andiamo” spiega e da senso e significato al “perché andiamo”…
40 le candeline sulla mia torta…
Giro di boa? Forse… Tempo di bilanci… Non sono una brava contabile… Età di riflessione, di considerazione di quello che si è’ costruito, di quello che si è’ lasciato dietro..sicuramente..
Questo forse indurrebbe malinconia, ansia, un po’ di dispiacere…
Beh.. Probabilmente per molti.. E, in piccola parte, anche per me…
Ma la parte più importante di me è’ stata quella che ha sentito in modo intenso (e mentre lo sto scrivendo, me lo dico in modo consapevole e viscerale), la voglia di un viaggio grande e grandioso, un ricordo oltre il tempo che passa, una meta che avesse il senso del regalo importante che ci siamo regalati, una destinazione che ispirasse il senso della giovinezza non perduta, ma rinnovata, un viaggio che fosse il Viaggio frik, la meta per antonomasia per i camperisti.. Non certo nostalgici ma, vivi e avventurosi on the road…
Una meta che esprimesse con il solo nome quasi l’urgenza del crederci ancora e ancora alle proprie possibilità..
40 anni… Sentire sulla pelle, nella volontà, sulla strada che decidi ancora tu di costruire per te, che i paletti non esistono, e che anzi, se esistono, hanno la forma dello stimolo, dell’ obiettivo da raggiungere, e da immediatamente superare per una sfida nuova.. possono essere spostati dolcemente e strategicamente sempre un po’ più avanti, per dire… Vai avanti..chi ti ferma….
Un viaggio che fosse l’ANDARE..
Un viaggio che avesse il gusto non dell'”avrei voluto fare” ma del “farò”…
Un viaggio che ci dicesse e mi ricordasse sempre.. Che il bello continua ad essere quello che vuoi essere e vivere… ogni giorno.
Un viaggio senza remore, senza soste, con la passione, l’ardire, il senso assoluto di essere, esserci.. Sentire che vivi e respirare il tuo respiro…
Una viaggio che sapesse di me…
Capo Nord… Stiamo arrivando….