La Provenza ha vari colori e sfaccettature… molti l’associano al violetto della lavanda, che colora e profuma quello che respiri e quello che vedi intorno a te, terre miti, eleganti e soavi.
Ma c’è un’altra Provenza, forse per alcuni meno conosciuta… quella selvaggia e avventurosa del Nord, aspra e rugosa come il viso di un’anziana, ma proprio come una vecchia signora che si coccola nei suoi lontani ricordi, è pronta a sorriderti dolcemente…e inaspettatamente. Da queste terre del nord parte il nostro racconto di una Provenza dagli infiniti aspetti…da qui parte la nostra scoperta di una terra che ci appartiene per tanti motivi… una terra dove è bello ritornare… e da dove si può ripartire…
Percorriamo la Route Du Napoleon e lentamente saliamo lungo il declivio della montagna…Abbiamo fame. Non siamo arrivati ancora in nessun posto. Piazzola bordo strada ed ecco si cena… Quello che vedremo fa parte di ciò che rende unico il girovagare in camper…
Un meraviglioso cielo stellato, nessuna luce tra noi e la vista delle costellazioni… A distanza di anni se chiudo gli occhi… sento ancora la potenza di quelle stelle, capaci di illuminare tutto intorno a noi e di far brillare le emozioni dentro di noi.
Una bimba di 9 anni, tenendo per mano la sorellina di 3, ammira entusiasta ed emozionata quello che non sempre si ha la fortuna di vivere e vedere. Quando penso a quello sguardo aperto alla gioia delle mie bambine, penso sempre che la felicità c’è ed è’ qui… i viaggi in camper sono anche, forse soprattutto, questo…
In serata, più precisamente nottata, arriviamo a Castellane, porta naturale di accesso alle Gole Du Verdon.
Vistiamo il borgo con le bici… davvero grazioso, sembra una pietra incastonata nella roccia, con le sue viuzze, negozietti tipici, a ridosso di un dirupo che domina la città da 184 metri.
Nei nostri intenti la visita doveva essere breve, ma poi la grande avventuriera Alice, ci chiede con occhi imploranti di fare il percorso che ci avrebbe portato in cima al dirupo dove si trova la cappella di Notre DameDu Roc. Non è stato semplice, perché la piccola Cloe ha fatto tutto il percorso nello zainetto porta bimbi sulle mie spalle… Ne è’ valsa la pena… Percorso da scalatori e sentiero che si inerpica tra scalini di roccia ripidi e scoscesi… Ma la fatica è niente se confrontata all’entusiasmo di Alice, la sua tempra, il suo spirito e la sua energia.. Un piccolo camoscio che schizzava da un sasso all’altro sprezzante del pericolo, con un entusiasmo assolutamente contagioso!
Brava amore nostro!
Nel pomeriggio partiamo verso le Gole DuVerdon. Decidiamo di intraprendere la visita dalla riva nord e siamo curiosi ed entusiasti dello spettacolo che avremmo visto da li a poco… Ma ancora non sapevamo quanto! Pareti rocciose ripidissime e strettissime, viste mozzafiato, panorami e scorci assolutamente da non perdere, un fiume verdissimo… Insomma qui la natura sembra far da padrona, e tu uomo sembri davvero un piccolo intruso che può essere inghiottito da un momento all’altro… Un posto dove molteplici sono le possibilità per chi ama sport acquatici ed estremi… Veramente un silenzio reverenziale di fronte a tanta maestosità… Ma il silenzio e’ interrotto dalle urla eccitatissime di Alice… Che ancora una volta, senza troppo insistere a dire il vero, ci ha chiesto, accontentata, di scendere fino al torrente, con una bella scalata bellissima ed emozionante, l’acqua gelida e tersa, crepacci ripidissimi e neri.. Davvero Figo! Risaliamo pian piano lungo il crinale della montagna. La strada si apre ad una serie di belvedere da brivido, un’altezza spaventosa di falesie che si gettano ripide dentro il fiume, una strada veramente difficile con il camper… Fabio è’ teso, la strada richiede la massima concentrazione: in alcuni punti non c’è’ il parapetto e sembra davvero che la possibilità di fare un volo sia reale… Ma Fabio e’ stato bravo.. Ottimo comandante di veicolo e ciurma… Come sempre!!
Facciamo una breve sosta al villaggio La Palude, decisamente carino.. Sosta necessaria per sgranchirci le gambe e per far smarinare un po’ la strizza della strada di prima…Assaggiamo il miele di lavanda, prelibato prodotto locale…e vai il primo barattolo viene via con noi…
Da La Palude proseguiamo lungo la strada, seguendo ancora la linea del fiume Verdon, finché questo si immette nel Lac s.te Croix: davvero suggestivo l’ennesimo panorama insolito e maestoso. Siamo felici che le bimbe abbiano visto e “attraversato” questi paesaggi… Spero che l’emozione, il ricordo, la gioia e l’eccitazione che hanno accompagnato queste ore restino indelebili dentro di loro… Proprio come la forza lenta, costante e devastante di un fiume capace di forzare e rompere la durezza banale della realtà di tutti i giorni.
In serata arriviamo a Moustiers Sainte Marie.
Quello che si staglia davanti a noi è’ un paese incantevole, un presepe… Un meraviglioso esempio di costruzioni arroccate nel mezzo di due maestose rupi rocciose, intervallate da un ridente ruscello di montagna. Sopra tutto si erge una chiesetta Chapelle Notre Dame de Beauvoir.
In men che non si dica, siamo già in cammino verso il paesino… Un’altra salita!
Il silenzio dei vicoli, i negozietti chiusi, il gioco di luci arancioni studiato ad arte, il gorgoglìo del fiume… la piazzetta sulla cui fontana ci siamo fermati a godere di quello che vediamo intorno a noi…
Noi felici… Beh tutto questo ha reso nei nostri ricordi questo paesino davvero da stella Michelin…
La stessa che si trova in alto issata e appesa fra le due pareti delle roccia.
Colazioniamo e via, alla scoperta del paesino con la luce del giorno… Beh a dir la verità e’ si giorno, ma come al solito coperto: la Francia sarà bellissima, ma piove sempre, almeno in questa stagione!
Il paesino è un piccolo gioiello… ora è’ più vivo, pieno di turisti che ammirano i negozietti locali, le botteghe di ceramiche, tessuti, boulangerie… È’ tutto un misto di odori e sapori, il profumo fragrante delle baguette, si mescola con il soave e fresco profumo della lavanda che si respira dovunque qui… Una bottega di crepes dalle tapparelle azzurre e glicine ci chiama proprio per uno spuntino di metà mattinata… Crêpes al miele di lavanda e nutella… Che dire…Ci lecchiamo i baffi e gongoliamo!!!
La scoperta del borgo non può che concludersi con la scalata alla montagna: un sentiero scavato nella roccia arricchito da impervi gradini ci porta alla visita della chiesetta arroccata… Cloe sulle mie spalle, mi sprona ad andare più veloce dicendomi “Forza cavallo, vai!!!” So’ soddisfazioni queste!
Ad ogni modo da lassù il panorama vale la fatica: lo sguardo spazia sui tetti marroncini del paesino fino in lontananza al Lac St. Croix… Si respira un senso di benessere e infinito.
Al ritorno, mentre Fabio pian pianino dando la manina a Cloe affronta la discesa, io e lo stambecco Alice prendiamo un sentiero adiacente alla parte destra della chiesa, che costeggia il fianco della montagna…Emozionante, adrenalinico, punti a strapiombo da brivido… Insomma per veri uomini duri… Proprio come super mamma Pippi e la sua coraggiosissima ed impavida Alice… Ci siamo divertite tantissimo …
Un sentimento di tenerezza mi pervade quando lei che andava davanti si preoccupa per me dicendomi di camminare lungo il fianco della montagna e di star attenta a come mettevo i piedi… Non gliel’ho detto e me la sono tenuta per me, ma su quella parte di montagna resterà una lacrimuccia a ricordarmi dell’amore e preoccupazione di una figlia per la sua mamma.