La strada che ci sta portando a Capo Nord sembra una lunga via verso una meta nel mito e nella bellezza… Qui davvero nella grande bellezza.. Sconfinata bellezza.. Bellezza selvaggia, dirompente seppur calma..
Fiancheggiamo i bordi dei fiordi, strade tortuose e serpeggianti, di fatto per fare pochi km in linea d’aria, dobbiamo fare lunghi giri alle pendici delle montagne… Già’ perché qui siamo a livello del mare, ma siamo di fatto in montagna… Stormi di gabbiani volano solitari sul mare del Nord ricchissimo per loro, per poi appollaiarsi tutti insieme, come una macchia di fiori bianchi, sulle pareti delle montagne..
gruppetti di renne saltellano lungo la strada….
Non ci sono più alberi.. Il clima e’ rigido, troppo per gli arbusti, ma non per ricoprire le montagne dei fiordi di verde verdissimo… Il paesaggio e’surreale: un mare immobile, un cielo grigio, il cui colore si confonde con il mare, cascate con rapidi salti, nubi bassissime, che conferiscono un senso di distanza al tutto, forse anche a noi stessi…
Ogni tanto, lungo il percorso, insoliti mucchietti di pietre formano piramidi, a sottolineare il passaggio di qualcuno… Ed infatti, continuando ad attorcigliarci lungo il fiordo di Porsanger arriviamo ad uno slargo, meta di tutti quelli che come noi vogliono lasciare traccia del loro passaggio: centinaia di piramidi alte, piccole, qualcuna altissima, con data e firma del passante.
Beh noi Paschi non potevamo esimerci, e siccome siamo un po’ originali, con la voglia
di non confonderci mai… Anziché un pinnacolo alto e grosso, abbiamo ricostruito in terra norvegese, quasi un piccolo Colosseo romano: insolita opera architettonica frutto di pazienza, creatività e divertimento di tutti noi.
Superiamo il paesino dei pescatori di Honningsvag, centro del comune di Nord Kapp, e saliamo sempre più.. Il paesaggio adesso è’ ancora diverso, quasi lunare e stralunato… Brullo, muschioso, con bassa vegetazione, sassi,ruscelli e rivoli d’acqua che scendono daghiacciai perenni; e ancora piccolissimi laghetti disseminati qua e la..
Guardiamo la strada che sale… Incrociamo tutti i possibili mezzi: colleghi camperisti, macchine, moto, pullman.. E ancora c’è chi sale in bici, chi a piedi… Ma, comunque, il senso di essere, ognuno a suo modo, solo nell’arrivare alla meta.. Una profonda sensazione che rimane un complice compagno di viaggio molto pregnante… Una nuvola bassa riduce fortemente la visibilità e avvolge tutto, confondendo distanze contorni….
Un gabbiotto ci fa capire che siamo arrivati.. Ma sopratutto un grandissimo parcheggio decisamente affollato!
Capo Nord.. Eccolo li…
Siamo arrivati!
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