Il paesaggio cambia. La frontiera del nord Italia non ha i colori iridescenti delle isole del Sud, ma ha la particolarità di luoghi carichi di tradizioni con i profili magici della laguna e del verde lussureggiante delle montagne. Siamo in Veneto, a Giudecca, l’isola posta a sud del centro storico di Venezia.
Stefano Nardin è il loquace direttore dell’Ufficio Postale. “Dalla sportelleria si vede il canale, dove passano le grandi navi cariche di turisti verso Venezia. Quando dalla banchina vedi i tramonti, le albe bellissime e la bruma, che tutto sfuma, capisci che lavori in un posto davvero affascinante”. Un’isola carica di tradizione perché qui la gente è rimasta quella verace e popolare di un tempo, che si colora con i fuochi della festa tradizionale della Redenzione, quando lungo le tavolate mangiano insieme in riva le “sarde al saor” e i “bogoletti”, le lumachine con l’aglio. “Mi piace aiutare i nostri clienti in ogni modo. Qui alla Giudecca, lontano del turismo confusionario di Venezia, abbiamo persone che non sono mai andate fuori da Venezia, giovani stranieri universitari e i tanti vecchietti che sempre, quando ritirano la pensione mi chiedono “Dame tuto!”
Sull’altra parte della laguna ci aspetta sorridente Patrizia Menegotto direttrice dell’ufficio dell’isola di Murano, conosciuta in tutto il mondo per le sue meravigliose creazioni di vetro colorato.”La nostra isola è elegante e raffinata come i vetri creati dai grandi maestri vetrai, è una perla preziosa come le perle artigianali che vengono create qui, così pure i nostri clienti: ricchi di storia ed orgogliosi della loro isola”. Tanti gli aneddoti che ci racconta con fiero entusiasmo. Si ricorda di Angelina Pagnin in Valmarana 83 anni e 40 anni di carriera nell’ufficio postale di Murano. Tra i suoi clienti Ernest Hemingway che aveva preso in affitto una casa a Mazzorbo e una volta la settimana andava da lei per ritirare dei vaglia. Un uomo gentile. E riservato. In quegli anni, forse proprio in queste eleganti vie, ha scritto “Di là dal fiume e tra gli alberi”. Erano anni in cui in ufficio non c’era l’acqua potabile e si andava a bere fuori nelle fontane, ci si scaldava con una piccola stufa a legna. “Io ho conosciuto il grande Lino Toffolo che ha fatto i complimenti a Posteitaliane per l’eccellente restauro dell’Ufficio e per la professionalità del personale.” Prendiamo un caffè insieme davanti al vaporetto. Si sta facendo tardi.
https://www.10cose.it/venezia/isola-murano
https://www.isoladiburano.it
Rischiamo di perdere il traghetto che ci porterà a Monte Isola.
Siamo in territorio lombardo, in provincia di Brescia, in questo meraviglioso angolo sebino, il nome antico del lago d’Iseo.
Carmen Tignonsini nuova direttrice dell’Ufficio è entusiasta “Lavoro in un posto incantevole. Prima venivo da turista. Oggi quando prendo il traghetto da Sulzano, sulla costa bergamasca e poi il pulmino, mi guardo intorno e penso di stare in vacanza, lavorando!” Carmen parla con la veloce cadenza lombarda. Ma le sue parole trasudano la serenità del paesaggio verde e montuoso del lago d’Iseo. “Mi sono messa in gioco quando sono venuta qui. E ho fatto bene. Mi piace cercare di parlare in dialetto con i clienti soprattutto con i pensionati. Loro apprezzano molto, è un segno di vicinanza. Soprattutto quando vanno di fretta, perché temono sempre di perdere il pulmino.”
Anche l’arte ha incontrato il fascino di questo angolo di mondo: in altre zone Cristo si è fermato ad Eboli. Qui due anni fa Christo con la sua art installation ha dato valore a Monte Isola. Come se ce ne fosse stato bisogno.
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Il giro tra gli uffici di frontiera sta terminando. Ma abbiamo di nuovo voglia di mare. E di sole. E anche di una bella mangiata di tonno. Arriviamo a Carloforte in Sardegna, nell’isola di San Pietro “l’isola nell’isola”, come la chiamano qui.
Carloforte, dal 2017 riconosciuto come uno dei borghi più belli d’Italia, per le sue spiagge e scogliere ha origini antiche. Fu fondata nel 1738 da una colonia di liguri che stanziavano nell’isola di Tabarka presso Tunisi. E’ davvero un particolarissimo avamposto ligure in terra sarda. I carlofortini sono molto fieri delle loro tradizioni che si tramandano da generazione in generazione: nell’architettura del paese tipica dei borghi della costa della Liguria, alla parlata oltre che ai sapori in cucina. Christian Vacca è il giovane entusiasta direttore dell’ufficio dal 2003. “Come mi trovo con i miei clienti? Gente ospitale e solare. Con questo modo di unire il sardo al ligure. Io qui ho trovato l’amore. Mia moglie è figlia di un notissimo pescatore di tonno, ex portalettere in pensione che spesso viene a trovarci in ufficio. E poi da poco sono diventato papà del piccolo Carlo.”
E il suo entusiasmo cede il posto alla commozione.
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